ARTICOLO INTRODUZIONE
La ricerca psicopedagogica e di pedagogia speciale denominata “Euterpe Beyond Languages” elaborata, studiata e applicata da più di dodici anni in vari ambiti è stata utilizzata da febbraio a giugno 2011 nel progetto chiamato “Degni di Nota”. Progetto realizzato con un accordo tra le Associazioni: “Nuove Frontiere ONLUS” ed “Euterpe”, e destinato a venti ragazzi con handicap medio/grave la cui fascia d’età è compresa tra i 6 e i 40 anni.
La metodologia della “Globalità dei Linguaggi”(1) e la Musica (2), (etimologicamente non intesa come nella cultura moderna occidentale), sono stati gli strumenti primari di intervento nelle aree della Comunicazione, Socializzazione e del Comportamento. L’ipotesi euristica che guida la nostra ricerca congiunge dinamicamente la psicologia della musica con la clinica riabilitativa oltrepassando quello stallo generato dal linguaggio come univoca assunzione della musica.
I suoni non si limitano soltanto ad un ordine simbolico e a sensazioni ma sviluppano idee, costruiscono discorsi, descrivono un pensiero. L’unione con la parola, il gesto, la rappresentazione (il canto, la danza, il teatro, la pittura) diventano l’universo che connette l’endogeno all’esogeno, attivando il Principio di Piacere (3) e trasformando le dinamiche comportamentali dall’atteggiamento di passività, all’attività dell’azione, attraverso il “gioco” che diventa apprendimento.
Questa ricerca vuole dimostrare che l’utilizzo della “Musica” connessa a tutti i linguaggi disponibili, è in grado di penetrare nei circuiti del sistema nervoso centrale, favorendo la Plasticità Cerebrale (4) e l’imprinting maturativo a vantaggio di una facilitazione di pensiero e di un riequilibrio del comportamento. Questo studio è molto articolato ed ha varie fasi di sviluppo: breve, medio e lungo termine ma soprattutto ha delle fasi di simultanea realizzazione.
SINOSSI DELLA METODOLOGIA:
Formazione di una Equipe Didattico/Pedagogica, di una Equipe Scientifica e di una Equipe Pubblicazioni ed informazioni, le quali saranno in formazione permanente e in osmosi tra loro.
Prima fase
· Anamnesi familiare;
· Anamnesi allievo;
· Studio – elaborazione – programmazione;
· Assegnazione docente;
· Lezione individuale;
· Apprendimento di uno strumento;
· Registrazione delle sonorità vocali/ambientali (Mamma);
· Corso per i genitori;
· “Spettacolo” integrato con le nuove capacità acquisite;
· Archiviazione e Pubblicazione dei documenti audio visivi;
Seconda fase
· Lezioni individuali e collettive ( 2 ore settimanali);
· Attività complementari d’insieme;
· “Creare una Rete”: famiglia, scuola, altre attività formative;
· Gite, concerti, visite e mostre;
· Alleggerimento familiare;
Terza fase
· Partecipazione dei Genitori “Formati” alle Attività;
· Formazioni di Gruppi in base alle prerogative,
· Attitudini e competenze acquisite;
· Ragazzi con handicap diventano insegnanti;
· Attività collettive integrate per affinità;
· Realizzazione di Spettacoli/orchestra, Integrati e Itineranti.
Descrizione Progetto Generale:
Acquisiti i dati anamnestici, l’equipe didattico/pedagogica sviluppa per ogni allievo un programma individuale tenendo presente i problemi e le difficoltà del caso. Si assegna l’insegnante all’allievo (5) con criteri specifici, considerando la “gravità” della patologia in relazione alle attitudini, esperienze e competenze dell’insegnante. La lezione si svolge in un luogo attrezzato, accogliente, luminoso ed al riparo da distrazioni. L’allestimento della sala e degli strumenti per la registrazione audio e video sono un aspetto fondamentale. Tra le competenza richieste al docente, si individuano le seguenti: pedagogica, metodologica, musicale e informatica ai fini dell’utilizzo dei programmi di Composizione musicale.
L’incontro lezione nella prima fase è di 1 ora settimanale e si svolge individualmente, previa preparazione e organizzazione della stessa da parte del docente. La lezione è suddivisa in 3 segmenti: il primo si basa sull’accoglienza, sulle necessità e sulle osservazioni del momento in base alle quali si determinano le opzioni, le modalità d’approccio e la scelta dell’iniziativa. L’osservazione verifica disponibilità, interesse, iniziativa, desiderio di emulazione, distanza passiva, aggressività etc. ovvero tutti quegli aspetti che suggeriscono la giusta empatia d’approccio. Il secondo segmento, tenendo presente la programmazione e quanto suddetto, percorre la sfera segnico-semantica ed estetico-espressiva per edurre l’aspetto formativo. Articolazione complessa, mediata e strutturata attraverso moltissimi strumenti (6), che veicolano con il gioco (7), le sinestesie (8) e i neuroni a specchio (9) un notevole apprendimento.
Tale apprendimento include: conformazione di Sé, procedure e tecniche, regole, riflessione e finalità. In questa fase formativa, molto importante è l’utilizzo “attivo” di uno strumento/utensile perché diventa per l’allievo la propria estensione psicofisiologica. Partendo da un ascolto passivo originario, ove l’allievo vive sonorità d’acqua (liquido amniotico) morbide, cullanti, accomodanti, si arriva ad un ascolto attivo (musiche di fuoco) dove l’allievo prende coscienza di una nuova consapevolezza del proprio corpo, che risveglia sensazioni ed emozioni profonde primitive, come pianto, urla e riso. In questo climax ascendente, l’allievo è fortemente motivato ad interagire empaticamente con il “Dialogo Sonoro”, ed è altresì stimolato ad apprendere nuovi strumenti(estensione e coscienza del corpo), specialmente quelli sonori e musicali . Importante per tutte le patologie ma ancor di più nei casi che si riferiscono allo spettro autistico.
In questo stesso segmento, oltre quanto detto, è applicato un altro “modello originale” che andremo ad esplicitare attraverso una sintesi nel prossimo paragrafo. Il terzo segmento è dedicato alla gratificazione e alla distensione dell’allievo, utilizzando l’incoraggiamento e lo scambio di informazioni sulle attività svolte, in sostegno alle sue prerogative psico-cognitive. Aspetto interessante da non sottovalutare è che alla fine dell’incontro l’allievo porta con sé una gioia incontenibile oltre alla palese soddisfazione di aver fatto ogni volta qualcosa di nuovo e stimolante.
1)Guerra Lisi Stefania , il metodo della globalità dei linguaggi, Borla, Roma 1997. 2)L’immagine del suono: un percorso del Novecento di Nicola Sani Saggio pubblicato sul n.71, Luglio 2003, della rivista Musica/Realtà, Edizioni LIM, Lucca. 3)S. Freud, Al di là del principio del piacere, Bruno Mondadori, Varese 1998. 4)Norman Doidge , il Cervello infinito, Ponte delle Grazie, Milano 2009. 5)Allievo non Paziente 6)Strumenti: musicali, microfoni, schede audio, programmi informatici, luci, oggetti di varie forme e materiali, oggetti sonori, oggetti fluorescenti, colori, terracotta, plastilina, pietre, piscina con palloncini colorati, palloni varie dimensioni sonori, stoffe di varia natura, tele, schiume, miele, dentifrici, riso, pasta, zucchero, sale etc. 7)Lev Vygotskij, Immaginazione e Creatività nell’età infantile, editori riuniti University Press, Roma, 2010; 8)Gino Stefani S. Guerra Lisi, Sinestesiarti nella Globalità dei Linguaggi, ed. Borla s.r.l., Roma, 1998; 9)Gallese, V. and Goldman, A. (1998) Mirror neurons and the simulation theory of mind-reading. Trends in Cognitive Sciences,2:493-501.